Torna al giardino

Trambusto di porte e finestre, lontani schiamazzi, macchine di ferro sfrecciano continue in argini di cemento scandagliati di fretta e ritardi, circondati da alti e spiccanti tra questa folla edifici di pietra, ferraglia e ogni sorta di processato che li ha costituiti. Domani su questi fiumi in piena di pensieri inutili che occupano la mente dei molti.

Argini di pietra

Fungo

In un mare in tempesta, come quello pocanzi descritto, non potrebbe essere visto nemmeno con la coda di un occhio sfuggente, un piccolo dettaglio, un piccolo colore sfavillante tra i tenui. Qui in questo luogo di pace in questo giardino di placido bosco, tutti questi grandi edifici che coprono la luce e ombreggiano la triste città sostituiti da fronde magnifiche, polmone di vita di una città ben più viva e realmente pulsante, dove la calma per me intruso fa da padrona. Il mio occhio si posa su quel piccolo esserino così diverso da ogni altra forma di vita che ha popolato questo mondo millionario, un essere che ha permesso miliardi di anni fa il formarsi della vita, della mia vita. Io lo guardo con sorpresa per il suo cappuccio rosso per i suoi dettagli bianchi, e la sua altezza che si erge da quei colori marrone, grigio e verde scuro che riempono il paesaggio del sottobosco. Sono sicuro però che quando lo guardo se lui potesse ricambiare mi giudicherebbe, oggi mi fermo qui allora a meditare e a ringraziare: grazie fungo, grazie bosco, grazie giardino di pace che ancora esisti .

Osservi ma non guardi

Quando sei in mezzo alla natura, quando in città varchi l'arco di un parco ultimo baluardo di salvezza nelle mura dei capitali, quando ti ritrovi a contatto anche solo con una pianta in un vaso, o anche solo con una foglia che cade da un albero mentre stai su una panchina: alza il mento, spegni il macchinario con cui stavi armeggiando, apri le spalle e allarga le gambe, quando vedi qualcosa di così bello onoralo con il tuo indaffarato sguardo e godi di quello che forse i figli dei tuoi figli non vedranno mai; fai almeno questo piccolo passo, e poi inizia ad esplorare, quando avrai colto le cose visibili (invisibili ai molti) spingiti più in là e cerca il bello in questa natura e varca i paesaggi di quel tanto decantato giardino che in un vecchio racconto fantasy era la nostra casa, torna ad apprezzare tutto quello che ti ha creato, realmente, e cercalo sempre di più.